Tuesday, December 07, 2010

Something beautiful - 23

"DAD, Signori" confermò Clémence, senza che ce ne fosse stato bisogno: lo sapeva anche lei, ma voleva sottolineare il particolare della malattia, del Male, importante per le comunicazioni che stava per fare. "Signori, questa non è la comunicazione per cui vi ho chiamati a raccolta. E' solo un incidentale dettaglio, tra i tanti che mi hanno portato alle mie recenti decisioni, per le quali siamo qui. E per le quali cambieremo le Regole del Verbo...".


Tutti i membri del Gran Consiglio erano a conoscenza della "natura" di Clémence... era una donna, lo avevano sempre saputo. Era la prima ed unica donna al vertice dei Messaggeri del Verbo, sino ad allora. Clémence era salita al vertice dell'organizzazione grazie alla designazione ottenuta dal suo predecessore: come era avvenuto nelle cinque precedenti designazioni, fin dai tempi di Bernard, colui che per primo si fece nominare Grande Messaggero del Verbo nel 970 PS dai membri dell'allora loggia segreta dei Confratelli della Parola Sacra, il passaggio del testimone ai vertici avveniva per nomina, attraverso la consegna della Chiave Sacra. Bernard delineò le prime regole dell'organizzazione, istituendo il nuovo nome dei Messaggeri del Verbo, definendo il primo livello gerarchico per distribuire meglio i compiti all'interno del gruppo di comando; nonostante questo le decisioni definitive restavano sempre e solamente nelle mani del Sacerdote Supremo. A Bernard seguirono poi Srikanth, Artur, Mikael, Jaap e Louis, ognuno dei quali affinò gradualmente le regole dell'organizzazione e della suddivisione delle responsabilità, fino ad arrivare alla rigida gerarchia introdotta da Clémence. Fino ad allora, però, il punto cardine dell'organizzazione era definito nelle regole non scritte, prima fra tutte la necessità di non possedere alcuna ricchezza, nè personale, nè dell'organizzazione. Questo doveva portare alla liberazione della mente da qualunque desiderio di sopraffazione sugli altri membri del Popolo, ed anzi aiutare la promozione della condivisione del bene, il tutto attraverso la diffusione del Verbo e la pratica continua della preghiera. La Seconda Regola prevedeva che la triade composta dal Supremo e dai due Vicari Operativi fossero in completa simbiosi: le decisioni definitive spettavano sempre e comunque al Supremo, ma i due Vicari avevano potere di Consiglio ed Illuminazione, potevano opporsi alle decisioni del Supremo, ma dovevano accettarne ogni scelta. La Terza Regola imponeva la Preghiera ed il Canto come uniche forme di riflessione e meditazione, in solitudine ed in comunità. La Quarta Regola era il cardine di tutto: mai disobbedire alle prime tre regole.


"Voi tutti conoscete le parole del Verbo, quelle che i nostri padri e le nostre madri ci hanno tramandato... E' così?". Il silenzio fu rotto da un coro all'unisono "Sì, Clémence!".
"Ebbene... ho la certezza che qualcosa di bello stia per avvenire nei nostri mondi... Tre uomini bianchi verranno presto alla luce, nelle remote province dell'Universo. Uno di loro formulerà l'Enigma, un altro lo risolverà... il terzo ne farà buon uso... per il bene dell'Umanità intera. Per sconfiggere il Male. E' per questo, Signori, che siamo qui: la nostra missione è quella di permettere che tutto ciò si compia. Di troppi pericoli è oggi pieno l'Universo, il Comitato conosce la nostra esistenza, anche se crediamo che non sappia dove ci troviamo e chi siamo... o forse nutre sospetti su qualcuno di noi. Non conosce il cuore dell'Organizzazione... ma i suoi servizi segreti potrebbero essere infiltrati e vicini. Pertanto da oggi la Seconda Regola sarà cambiata...". Estrasse da una tasca esterna laterale dell'abito una ciondolo a forma di quadrato, ogni lato poco più lungo di una falange; i colori all'interno del profilo erano cangianti tra rosso, giallo, verde e blu, e sui vertici erano incastonate quattro pietre preziose che luccicavano nel buio. Nessuno aveva mai visto quel diadema, tanto che al suo sfavillare nell'ombra si sentì un gemito diffuso di ammirazione...


"La Chiave Sacra... forse è giunta l'ora..." pensò Georgyu rincuorato, tra sè e sè.


"Peter... avvicinati..." disse Clémence puntando lo sguardo fisso verso l'infinito. Peter tremava, ed a queste parole non trovò la forza nè per alzarsi, nè tantomeno per dire una parola. Dopo alcuni istanti, vedendo che Peter non si muoveva, Clémence diresse lo sguardo verso di lui e gli si mosse incontro, riprendendo il discorso: "Da oggi, e per sempre, l'Organizzazione sarà una ed una sola: il Supremo si chiamerà Clemente, i due Vicari saranno Piotr e Gyorgy, e così i cinque Gerarchi Superiori saranno d'ora in avanti e sempre Hans, Vinh, Jude, Jean e Anish. Cambieranno le persone, ma non cambieranno i nomi, nè i ruoli. Questo vuole il Verbo. Vivi e lascia morire... vivi... e lascia morire...". Raggiunse Peter, gli pose la mano destra sul capo, e continuò: "La Seconda Regola non finisce qui: dobbiamo difenderci, Signori. Saremo obiettivo di battaglie ed imboscate per annientarci... per questo l'apparenza dovrà ingannare i nostri nemici. Le Regole apparenti saranno le solite... ma il vero comando ed ogni decisione saranno nelle mani di una persona sola, e non sarà più Clemente... Piotr", e con un gesto sul capo di Peter lo fece alzare in piedi. "Signori, la Chiave Sacra passa di mano, e sarà sempre e comunque la prova concreta di chi ha l'ultima parola su tutto ciò che riguarda la nostra Organizzazione intera". Con una serie di movimenti delle mani Clémence... Clemente... ruotò il diadema sulla fronte di Peter... Piotr... Continuando a pregare, terminò il rito, al termine del quale la Chiave Sacra scomparve tra le pieghe della veste di Piotr.


"Sia fatta la volontà del Verbo", disse maestosamente Clemente.


"Sia fatta la volontà del Verbo", rispose Piotr all'unisono con tutti i presenti.


"Vivi... e lascia morire", sospirò sottovoce Clemente, poi si dileguò nell'ombra, mentre i visi dei Gerarchi rimanevano attoniti ad ammirare Piotr, il loro nuovo, vero capo.

Saturday, December 04, 2010

Heal the world - 22

"Il Gran Consiglio è riunito!" esclamò Clémence a gran voce, di fronte al Tavolo del Verbo, attorno al quale sedevano tutti i membri convocati. "Giorno duecentosettantaduesimo dell'anno 1140 PS, era dell'Albicocco!". Fece una lunga pausa, poi riprese: "Signori... siamo qui riuniti per una comunicazione di estrema importanza che Clémence ha da fare all'intero popolo del Verbo. Come sapete, noi siamo i portatori della Verità nei mondi conosciuti, siamo coloro che libereranno i mondi conosciuti dal Male che li avviluppa, e guariremo il mondo... tutti i mondi, i nostri mondi, dalla malattia. Ma ogni cosa a suo tempo, Signori... Sappiamo che il cammino verso la liberazione dal Male sarà ancora molto, molto lungo... Viviamo tempi difficili, sappiamo tutti che nessuno di noi è immortale nelle carni. Ma sappiamo anche che un modo per rendere immortale l'intera Umanità è quello di perpetuare nel tempo il nostro credo, le nostre speranze, le nostre tradizioni, il nostro spirito elevato al Verbo. Il Verbo è l'unica via per la Salvezza, Signori. Il Verbo, come lo conosciamo sin dai tempi dei nostri padri e dalle nostre madri, come è stato tramandato dai nostri avi sin dalle sue origini... circa 200 anni fa..."
Un'altra lunga pausa... e ricominciò a parlare: "Il Verbo che abbiamo conosciuto fino ad oggi... Signori... da domani... non sarà più lo stesso... il Verbo è destinato a cambiare. Dobbiamo... cambiarlo... noi!"


Un vociare rumoroso prese il sopravvento... i presenti iniziarono a confabulare a gruppi di due, tre persone, commentando sorpresi ed agitati le parole appena proferite da Clémence. Ma Clémence non si scompose e ricominciò: "Signori, un momento. So che questa mia comunicazione giunge inattesa alle vostre menti ed ai vostri cuori. Ma il cuore non vacilli, siate fermi nella preghiera e seguitemi. E prima di proseguire, chiedo a tutti un momento di riflessione, definitivo... se il vostro cuore, di fronte a queste mie prossime parole, vacillerà, vi prego di spogliarvi delle vesti di Messaggeri del Verbo, e lasciare immediatamente il Gran Consiglio. Nessuno sarà punito, ma abbiamo l'obbligo di restare uniti. Per il bene del futuro e dell'Umanità intera. Ora preghiamo...", chinò lievemente il capo in avanti, unì le mani - che erano coperte da spessi guanti bianchi - davanti al petto e chiuse gli occhi in preghiera. Lo stesso fecero tutti.


Passarono alcuni minuti nel silenzio assoluto, poi Clémence riaprì gli occhi, scosse le mani in un tremito come a sciogliere le giunture dei polsi, rialzò il viso e guardando, come sempre faceva, verso un punto lontano oltre un orizzonte indefinito, riprese il discorso: "Signori...", lentamente, molto lentamente, sfilò il guanto destro usando goffamente la mano sinistra. Comparvero le dita orribilmente deformate e di colore violaceo...


"Sono malata".