Wednesday, April 21, 2010

Sign your name - 8

"Sono su un canale sicuro, tranquillo Mike, non ci sono rischi. Pericoli, tanti... Hanno catturato il Kaiser, lo stanno torturando per farlo parlare. Lo hanno avvelenato, immobilizzato, gli stanno facendo il lavaggio del cervello. Terrà duro, ma i sistemi di tortura dei Servizi Segreti del Comitato sono pazzeschi e lo faranno impazzire, prima o poi. Ed a quel punto... potrebbe raccontare qualunque cosa, fare i nomi, parlare dei tempi dell'Azione Rivoluzionaria, e del Disegno...".
"Non ho parole, Carla... ora devi stare attenta tu a non scoprire le carte. Ogni mossa potrebbe portare te sull'orlo del baratro. E non solo te, hai capito cosa intendo... Sarebbe la fine dell'Umanità, perderemmo l'ultimo treno per tornare a casa".
"Non temere Mike, nessuno mi ha ancora scoperto e nessuno può sospettare un mio coinvolgimento. Sai bene di quanta fiducia io goda presso i membri del Comitato. Pur non conoscendoli di persona, mi mantengo sempre sopra le parti, sto tenendo alto il numero delle esecuzioni proprio per non destare sospetti, ed i miei poteri sensoriali fanno da scudo ad ogni dubbio".
"Dietro ogni certezza c'è sempre una debolezza, ricordalo. E mi sembri troppo sicura di te ultimamente. Hai qualcosa che ci stai nascondendo? Stai nascondendo qualcosa pura a me? Lo sai che la Regola del Disegno prevede che al primo errore si è fuori. E sai bene cosa intendo. Non è possibile sbagliare. E chi sbaglia, paga con la vita. Ora, quali sono i piani, Capo?".
"Non chiamarmi così, sciocco! Lo sai che qui nessuno è il capo? Solo una persona potrebbe esserlo, a dire il vero, ma non siamo nè tu, nè io... Accidenti, mi chiamano sul terminale. Aspetta... Pronto? Sì, sono io; certamente... d'accordo! Il prigioniero dove si trova ora? Braccio C, d'accordo. No, ora non posso, ho una visita urgente, poi mi attendono il Patologo DAD e l'Innestatrice Digitale per un intervento. Dopo le 10, non prima! D'accordo!" - click - "Eccomi. Mi chiedono di visitare il Kaiser. Perfetto, era quello che aspettavo".
"Ti senti pronta? Potrebbe essere ancora più rischioso... ma sento il tuo sangue fluire senza intoppi, il ritmo è lento come sempre... sembri la stessa di sempre... mi sembri tranquilla. Posso davvero lasciarti andare, Carla?".
"Sì, è ora. Mi aspettano per un intervento delicatissimo tra poco. Devo prepararmi. Chiudiamo, sta per finire il tempo di sicurezza. Ti voglio bene, ti aggiorno nella notte".
"Ti voglio bene anch'io, bellezza. Lo sai che ho il tuo nome scritto sul cuore... Stai attenta, abbi cura di te".
"Paç fat!".
"Paç fat!".

Saturday, April 17, 2010

Candle in the wind - 7

Anni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti, secondi...


Angoscia, il tempo che passa e tu non ci puoi fare nulla. Sei su una strada senza ritorno, ogni secondo che passa non torna più, e nulla potrà mai essere come prima. Nessun istante potrai riviverlo in modo diverso da come l'hai già vissuto... e questo mi angoscia. Mi angoscia ogni istante in cui mi rendo conto che la Storia è già stata scritta da qualcun altro prima di me. E mi angoscia sapere che anche io sto cambiando la Storia di qualcun altro... magari pure la mia. Senza accorgermene. Io voglio fermare il tempo, voglio muoverlo a mio piacimento, senza dover chiedere o dover spiegare nulla a nessuno. Io voglio essere il tempo, senza passato, nè futuro. Anzi, il passato ed il futuro li voglio decidere io. Solo io, oggi, ora. Io odio gli eventi che tentano di scorrere senza chiedermi il permesso. Li odio con tutte le mie forze... un giorno li fermerò, perchè io posso fermarli, farli ripartire, e fermarli ancora. Ed allora... io sarò il tempo, sarò tutto. E tutto sarà libero.


Phil sin da ragazzino era stato un tipo testardo, sicuro di sè, senza mezzi termini. I genitori lo avevano fatto crescere in una casa piena di giochi tecnologici che per l'epoca - il 20° ciclo, l'Era di Nettuno, anno MCIC - erano considerati obsoleti, ma molto snob proprio perchè ormai introvabili sul mercato. Molti li consideravano diseducativi, contrari alla crescita del bambino, persino pericolosi!
C'era il Simon, quel buffo oggetto di forma circolare e con quattro spicchi colorati: rosso, verde, giallo e blu e le sue ridicole melodie di quattro note, sempre più lunghe e sempre più veloci. C'erano decine di modelli del Cubo Magico, o di Rubik: il modello 1980 era il più gettonato - ne possedeva almeno 15 -, poi c'era la versione 2050, 5 x 5 x 5 file colorate, più le diagonali ed il centro; numerosi altri modelli provenienti da diverse nazioni, marchiati con lo stampo dell'epoca, nei materiali più disparati; ma il più prezioso era uno degli ultimi 10 esemplari rimasti in giro per l'Universo, quello del 1974 Era Terrestre, il primo, l'originale, l'invenzione dell'architetto-scultore genio ungherese di quel lontanissimo anno.
Anche il Cubo di Rubik si basava sull'idea dei quattro colori - rosso, verde, giallo e blu -, che erano stati vietati per lungo tempo, da sempre ormai, da qualunque oggetto di Svago: non ricordava quando questo successe, ma il Comitato dei primi cicli aveva messo fuorilegge il concetto dei colori riprodotti insieme, poichè ricordavano precisamente quelli del logo del famoso motore di ricerca bandito.
Il motore di ricerca della discordia, quello da cui nacquero i primi movimenti rivoluzionari, grazie all'indicizzazione delle pagine del Movimento del Disegno per la Liberazione. Pagine vietatissime, la cui diffusione era stata severamente condannata dal Governo Centrale di allora. Dopo i tumulti di San Francisco seguiti all'introduzione delle leggi razziali anti-asiatiche, nel secondo ciclo ai tempi della prima Era dell'Albicocco, all'improvviso il motore aveva iniziato a mostrare in cima alla lista dei risultati, qualunque fossero i termini della ricerca, l'elenco delle pagine di siti che riportavano continuamente ed in maniera ossessiva sempre e solo ai proclami del Movimento, alle regole del Disegno di Liberazione, ai manifesti di proclamazione della Libertà, ai manuali di Sopravvivenza e Rinascita delle Nazioni. Tutto materiale criminale e contro le leggi.


La casa di Phil era piena di riferimenti a quei colori, i colori della Liberazione, che fin dalla sua nascita aveva visto risplendere intorno a sè, per volere dei suoi genitori: erano nel suo patrimonio genetico culturale, e Phil aveva imparato ad amarli. Così come aveva capito che nella vita non bisogna fidarsi di nessuno, mai e poi mai credere nelle parole di chiunque. Ma solo credere nelle proprie energie, fisiche e psichiche. Solo con quelle ogni individuo può conoscere se stesso, gli ripeteva suo padre fin da bambino. "Con le tue uniche forze potrai un giorno unirti ai Giusti, che come te vogliono tornare a far risplendere i sogni ed il sole delle Origini".


Nell'anno MCCVIII Phil iniziò ad occuparsi di Campi Elettromagnetici all'Università Planetaria di Eris, all'interno del Dipartimento di Ricerca sulle Nuove Bio-tecnologie per la Conservazione della Specie. Conseguì la Laurea circa due anni dopo, a pieni voti: la prassi universitaria prevedeva che il Comitato permettesse ad ogni laureato con lode di lasciare il paese degli studi per andare in missione di ricerca su un pianeta lontano, per un periodo che poteva variare tra i 6 e i 12 mesi. Prima della partenza la Commissione Dipartimentale Ricerche Interplanetarie aveva stilato un piano di lavoro dettagliatissimo, con alcuni obiettivi precisi che, se raggiunti, al rientro in "patria" sarebbero stati premiati con una succulenta promozione all'interno dell'Accademia. In caso contrario, il declassamento verso lavori meno premianti sarebbe stato inevitabile.
Non fu il caso di Phil: gli venne assegnato uno studio sulla DAD, sui fattori di diffusione, sulle cause scatenanti, sull'interazione con altre malattie e sindromi genetiche, sulle prospettive della ricerca e delle cure; se ne ritornò a casa dopo 6 mesi esatti con risultati che avevano dell'incredibile, sostenendo tesi estremamente coraggiose sull'evoluzione della DAD per gli anni successivi, addirittura proponendo una soluzione definitiva al problema, dei protocolli di cure e dei piani di vaccinazione universale.
Dopo i primi tentennamenti del suo tutor sul fatto che queste tesi erano di una delicatezza estrema ed andavano maneggiate con molta cura prima di essere rivelate e rese pubbliche, Phil decise di consegnarli così com'erano uscite dal suo pugno. Dopo numerose revisioni e valutazioni delle Commissioni di Vigilanza, il caso passò al Tribunale del Popolo, poi all'Assemblea di Censura Culturale, e sempre più in alto fino ad arrivare direttamente alla Segreteria del Comitato. Era l'anno MCCXI, Phil aveva solo 22 anni. Ed in quel momento iniziò la fine della sua carriera.


Ma gettò le basi per la costruzione della Nuova Era dell'Universo.


"Ho fatto un sogno papà! C'erano tante persone malate... ma io avevo la medicina. Avevo tante piccole boccette di medicina, gliene davo un po' e loro guarivano. Non avevano più male alle mani, riuscivano a fare tutto quello che volevano, tornavano a vivere bene, papà. Io li volevo guarire tutti, ma non sapevo se le mie medicine bastavano per tutti. Era notte, tanto buio, eravamo tutti per la strada, c'erano file lunghissime, e solo io potevo guarire queste persone malate. Avevo paura, sentivo che ero buono, ma sentivo anche che c'erano tante persone cattive intorno a me. Che stavano guardando da lontano. Ero stanco, avevo sonno papà, ma volevo guarire tutti, volevo che la mattina dopo, quando arrivava il sole, tutti stavano bene"
"Phil, questo succederà un giorno. Tu potrai guarire tante persone, e con te ci saranno altri Giusti, e porterete l'Umanità alla Liberazione, al mondo di un tempo. Devi avere pazienza, devi diventare grande, studiare tanto. Ma ce la farai: guarda la fiamma di questa candela, Phil. Guarda i colori della fiammella, come cambiano. Sono i colori del Disegno: fissala attentamente... li vedi? Rosso, giallo, verde, blu... e ancora rosso, e verde... non muoiono mai, lo vedi? Cambiano, ma non muoiono. E tu farai lo stesso. Dormi ora, è tardi e devi riposare dopo le fatiche di oggi. Ascolta il suono del vento, fuori dalla finestra, come ci accompagna nel sonno, con la sua calma. E sogna che ammaestrerai il vento, un giorno, lo obbligherai a fare ciò che tu vorrai, e potrai far sì che continui a soffiare, forte, anche fortissimo, ma non spegnerà mai questa candela. Ed i tuoi sogni"

Saturday, April 10, 2010

Mr B - riflessioni alla ricerca di...



Si può? Si può? Signore! Signori! Scusatemi... se da sol mi presento. Io sono il narratore.


Permettetemi di intromettermi per qualche minuto nella storia narrata da questo blog. E di interromperla per parlare, un pò egoisticamente, di me.


Gli avvenimenti che mi hanno portato qui, dietro a queste pagine elettroniche potrebbero avere ruolo importante nella storia stessa... chissà? Lo scopriremo insieme, forse, se ci incontreremo ancora tra queste righe, o anche fuori. Oppure non c'incontreremo mai, ognuno a... scoprirselo da solo.


Erano mesi intensi, pieni di tensioni. Nell'aria alcuni cambiamenti in corso nella mia vita, altri previsti in arrivo, altri imprevisti (ma come facevo a saperlo se erano imprevisti... non so!). Comunque... nuove scelte ed avventure professionali, da cui discendono per forza interrogativi personali, sul futuro, sulla vita, sulle aspirazioni. E non sono un tipo che si ferma alla superficie delle domande, di solito: cerco sempre di capire tutto, come se ci debba sempre essere una risposta a tutto. Ma andiamo avanti!


Uno "splendido quasi-quarantenne" (modestamente! e solo chi mi conosce può capire che non posso che essere ironico sullo "splendido", ma non sul "quasi-quarantenne"), in cerca di qualcosa che forse non ha ancora trovato del tutto, deciso a cambiare strada, lasciando la semi-certezza per qualcosa che ancora non ha una forma del tutto definita. Sentiero? Sterrata? Autostrada? Per forza qualcosa di concreto? No! Per quello ci sono già le mille questioni concrete, appunto, che ogni giorno mi richiamano alla realtà: il mutuo e le bollette, il gasolio da fare alla macchina, le pulizie di primavera, la fame e la sete, e tutto il resto (avete capito!). Ed anche qui, chi mi conosce da vicino, sa che sono tutt'altro che un tipo impulsivo, incosciente, o con la testa tra le nuvole (senza alcuna accezione qualitativa della cosa... anzi, forse con un po' di invidia per chi lo è per natura).


Così un giorno di qualche settimana fa è nato questo luogo, anzi... questo non-luogo, fino ad allora solo abbozzato nella mia fantasia. All'inizio erano alcune idee accumulate negli anni, alla rinfusa: l'idea di scrivere un racconto fantastico (= di fantasia, non vorrei passare ancora per immodesto!), mescolato a tante letture dei classici della fantascienza, ed alla realtà sempre più surreale/irreale del paese in cui vivo (l'Italia, se ci fossero ancora dubbi).


C'erano, nel sottofondo della mia mente, le bozze di alcuni personaggi, sì inventati, ma ispirati a persone realmente conosciute, mescolate a pura fantasia, a tratti follia e cinismo (di cui sono stato ben fornito, mio malgrado, da Madre Natura). C'era la voglia di riprendere gli studi di Storia, Economia e Sociologia (o giù di lì). C'era la voglia di immaginare un'evoluzione del mondo in chiave politico-futuristica, che avesse le basi nel mondo che ho conosciuto e conosco, ma che desse anche spunti di riflessione su quello che sta succedendo oggi, appunto, al nostro mondo. E c'era la voglia di dare sfogo a tutto ciò, divertirmi e divertire i miei venticinque visitatori.


Così ho ripreso il mio account di Blogger, ammuffito da quasi tre anni nelle polveri di chissà quale remoto server di Mountain View, l'ho ripulito e restaurato qua e là, sono passato dall'FTP a blogspot (grazie San Google!)... ed eccomi qui. Un insieme di idee, emozioni, pensieri, espressioni fisiche (scrivo pur sempre con le dita su una tastiera), spinte fuori allo "scoperto" - si fa per dire - per realizzare un piccolo sogno (non pensatemi come un romanticone, non lo sono affatto), un divertissment, e nutrire la mia mente di qualcosa che per tanti anni è rimasta solo un'intenzione. E' stato un po' come quando, da piccolo, mi hanno messo sul gradino a bordo piscina e mi hanno detto "Tuffati!". "Vado? Non vado? Vado?? Non vado!"... splash!


Chi di voi è arrivato a leggere sin qui... mi fa felice. So di non avere nemmeno troppo il dono della sintesi, quindi, GRAZIE! Quel che è sicuro, è che la storia che ho interrotto oggi sta continuando anche mentre io sono qui a scrivervi, il suo corso non si ferma, anzi si evolve con me e con voi. Ed i fiumi di pacchetti TCP e IP continuano a fluire, con o senza di noi, che lo vogliamo o no.


E' la storia, bellezza, e non ci possiamo fare niente! Niente!

Saturday, April 03, 2010

American woman - 6

"Non ci sono dubbi" disse 10, "è una schifosa traditrice, e come tale dobbiamo trattarla: giustiziamola, e non certo seguendo le procedure standard. Non secondo la legge ufficiale... hi hi!".
"Se faremo questa mossa, sarà un errore madornale, di cui non potremo nemmeno pentirci. Se dovesse trapelare la notizia che il Comitato utilizza metodi illegali per il trattamento dei prigionieri, addirittura nei confronti del suo stesso personale, il popolo comincerebbe a dubitare, e sarebbe l'inizio della fine. I ribelli avrebbero terreno fertile per far proliferare le loro idee demenziali, il Comitato perderebbe potere sulle menti del popolo, e i rischi di una escalation verso la rivoluzione sarebbero enormi. Dobbiamo farla uscire allo scoperto, fare in modo che si mostri per quello che è, di fronte a un pubblico, e così sì... ci darà l'occasione di essere impeccabili, arrestarla e giustiziarla secondo la legge". 09 era un grande calcolatore, dalla mente gelida, guidato perennemente dalla logica e dalle regole del Comitato. Non aveva mai espresso un'opinione personale che potesse far trasparire un'emozione, nè tantomento un sentimento. La razionalità era l'unico modo che conosceva per affrontare ogni discussione, e la vita. Aveva sempre vissuto come un reietto, fin dalla nascita su Gagarin, l'unico pianeta abitato nella costellazione di Aquarius. Poi, l'incontro con 08: fu l'unica volta in vita sua che si lasciò andare; era diretto a Stalingrad, per cercare un modo di entrare all'Università. Quella sera era previsto l'arrivo di una tempesta di neve, quindi dovette per forza rifugiarsi nell'unica locanda sulla strada verso la capitale. Prese una camera, e dopo un bagno alle erbe aromatiche scese al banco per distrarsi un pò. Non era un locale di Svago Certificato, ma ovviamente, come in ogni provincia remota dove le regole sfumavano, il mercato nero impazzava ed il proibizionismo era solo controproducente, subì ogni tentazione: almeno cinque giovani donne bellissime lo avevano invitato per un quarto d'ora di "camera", il barman gli aveva proposto prima le pastiglie visionarie di efedrina extra, che non gli interessavano, poi passò alla polvere di "volo d'angelo", ed infine a semplici cocktail a base di alcol terrestre con ghiaccio. Quando iniziò col primo Martini, ecco che arrivò 08. Un uomo modesto, che sembrava tutto tranne che un eminente professore universitario: un abito sdrucito di lana grigia, una sciarpa gialla attorno al collo, degli scarponi mezzo sfasciati dal troppo uso nelle nevi dell'inverno, la pelle delle mani rovinata come quella degli operai dei trasporti interplanetari, le dita storte dall'evidentissima sindrome DAD, da cui nessun guariva. Si presentò come un affabile avventore della locanda, solitario ma in cerca di amicizie: disse di aver intuito che 09 non era di quelle parti, che gli pareva una persona sola e che quindi avevano qualcosa in comune. Così si offrì per pagargli da bere, e brindarono alla tempesta di neve in arrivo con un secondo Martini, ridendo e raccontandosi per un paio d'ore le proprie vite; in realtà parlò quasi sempre 08, che dimostrò un'ottima parlantina, una cultura sterminata, che spaziava dalla storia dell'Impero all'astrofisica, fino ad arrivare alla letteratura intergalattica degli ultimi due millenni.
E giunto al quarto Martini, 08 si lasciò sfuggire di essere il Rettore dell'Università di Stalingrad. Incredibile! 09 capì che quello doveva essere il suo giorno fortunato, e raccontò dei suoi progetti di studio, ammettendo però di non essere in condizione di pagare le rette da privato, e che quindi avrebbe dovuto non solo lavorare di notte per guadagnarsi da vivere, ma anche di doversi accontentare del titolo breve, almeno per ora. Certamente fece trasparire la determinazione ed il carattere tenace, al punto che, mentre raccontava la storia delle sue origini e della sua famiglia, sterminata dalla DAD, 08 ebbe l'intuizione: "questo è quello che cerchiamo... la disperazione, e la voglia di lottare per raggiungere obiettivi semplici, ma sempre oltre le proprie possibilità", pensò. A quel punto gli lanciò l'amo, raccontando che il suo segretario era appena deceduto, che per i prossimi mesi ci sarebbe stato molto lavoro di organizzazione e che lui non sapeva come fare per rimpiazzare il coordinatore della sua segreteria. Nei giorni a venire 09 entrò a far parte dell'Organizzazione Universitaria Giovanile, poi passò alle dirette dipendenze di 08 come suo Segretario Personale, ne coordinò per 6 mesi le attività in seno all'Università, quando - raggiunti risultati eccellenti e riconosciuto da più parti all'interno dell'organizzazione pubblica come il miglior Funzionario Universitario - ricevette da 08 il Contatto con il Comitato. Durante una cena di gala presso l'ambasciata terrestre 08 gli presentò 03, che riconobbe immediatamente il valore di 09 e, nel giro di mezz'ora organizzò l'incontro con 02 e 01. E da quel giorno 09 divenne 09.
"Organizziamole un tranello" disse 02 con la sua voce squillante e nasale, che lasciava sempre intuire la sua voglia di intrigo e di violenza. "La invitiamo a presentare i risultati del suo gruppo per l'anno passato - ed ormai i tempi sono maturi, non diamo nemmeno nell'occhio - e cerchiamo di assediarla di domande, la mettiamo sotto pressione, le chiediamo di fare meglio, e di più, con il suo gruppo di ricerca e di recupero digitale...". Strizzò l'unico occhio che gli rimaneva, in una smorfia inquietante.
"Lasciamo perdere questi discorsi banali, fratelli" interruppe 01, nel mezzo della discussione. "Il punto non è questo, siete tutti sulla strada sbagliata, la strada delle emozioni: la dottoressa è molto più intelligente di quello che pensate, ma è anche molto più emotiva di ognuno di noi. Questo farà fallire il suo piano, un giorno non lontanto. Tempo al tempo. Ha appena fatto giustiziare uno dei ribelli del Disegno, un amico - si dice in giro - ma lo ha fatto come sempre a sangue freddo. Ero presente all'esecuzione: il suo cuore pulsava come sempre a 20, ma nel momento della disintegrazione ne ho sentito il sussulto, come mai le era successo. Ho percepito l'aritmia per più di 2 minuti, era sconvolta, ma sicura di sè... non sapeva che mi ero confuso tra le Guardie del Plotone. Sono certo che cercherà di insabbiare ogni possibile prova della sua relazione con il condannato, ma è pur sempre una donna americana. Le sue origini sono evidenti, nonostante il Potere che le è stato regalato dalla Natura; i suoi antenati sono coloro che hanno distrutto la civiltà terrestre, nonostante la potenza che avevano accumulato nei primi secoli dell'Era Terrestre. Un popolo che mette tutti i poteri nelle mani di un solo uomo... l'Imperatore... ah ah ah... è un popolo che non può andare molto avanti. L'essere umano, così come il marziano, il plutoniano, il londoniano, e tutti noi... è gretto, e può avere anche tutte le doti o i poteri della Natura, che prima o poi l'orgoglio e la voglia di prevalere sugli altri lo porterà alla rovina. E la dottoressa ci si porterà da sola, molto presto. Tempo al tempo...".